Volantino Natura Sì dal 1 maggio al 30 giugno 2023 - NON È PIÙ VALIDO - pagina 14 *

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Investire sull'agricoltura è investire sulla vita del futuro Un nuovo prestito obbligazionario per trasformare il denaro in cibo e sostenere l'agricoltura biologica e biodinamica. Siamo abituati a vederlo in abbondanza sugli scaffali e ad acquistarlo attraverso un semplice scambio di denaro: parliamo del cibo. Ciò che forse, spesso, non consideriamo è il fatto che dietro a ogni alimento c'è un sistema di distribuzione e trasformazione e che il settore agricolo è sempre più sofferente sul piano economico, a causa del mancato riconoscimento di un giusto prezzo agli agricoltori per i loro prodotti. A proposito di Sovranità Alimentare Il cibo, infatti, è sempre il prodotto di una comu- nità: nessuno se lo produce da solo e avremo un futuro, come produttori, distributori o consuma- tori, solo considerandoci facenti parte di un unico insieme, di una COMUNITÀ DEL CIBO. È questo il significato che NaturaSì intende dare al concetto di Sovranità Alimentare. Negli ultimi trent'anni in Italia sono stati abbandonati quattro milioni di ettari di terra coltivata su sedici e il Bel Paese, re- gno del pane, della pizza e della pasta, dipende per oltre metà del suo fabbisogno di grano dall'estero: una situazione che, con la crisi internazionale, si è fatta ancora più pesante. Questo vuol dire che oggi non abbiamo più la certezza del cibo che potremo trovare domani sugli scaffali dei negozi. E che se non troviamo, oggi, un modo per aiutare l'agricoltura la sicurezza del cibo potrebbe essere messa seriamente in discussione. 14 Approfondimento Sostenere l'agricoltura per garantire il cibo del futuro Se guardiamo al mondo della produzione agricola ci troviamo di fronte a un comparto sempre più in crisi dal punto di vista finanziario. L'agricoltura, per sua natura, richiede un impegno finanziario che vede un ritorno dopo molto tempo. Il contadi- no necessita di investire non solo nei terreni, nelle strutture e nelle attrezzature, ma pure nelle lavo- razioni, nel seme, nella concimazione, nel mante- nimento della coltivazione e infine nella raccolta, pulizia e stoccaggio. Questo vuol dire che il pane che oggi vediamo sullo scaffale del negozio è sta- to fatto con il grano seminato almeno un anno e mezzo prima: in tutto questo tempo l'agricoltore si carica dell'esposizione finanziaria. Ma se vogliamo quel pane, fatto in un modo che preserva e vivi- fica la terra, la responsabilità non è solo di chi lo produce, ma anche di chi lo commercializza e di chi lo consuma. Per questo noi siamo, consapevoli o no, una comunità del cibo. E la responsabilità di quel pane e di quel grano è quindi di tutti noi che siamo chiamati a sostenere chi garantisce il cibo e la cura del suolo, cominciando a pensare oggi al cibo di domani. Il nuovo prestito obbligazionario Per questo abbiamo pensato di coinvolgere consu- messaggio promozionale

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