Investire sull'agricoltura
è investire sulla vita
del futuro
Un nuovo prestito obbligazionario per trasformare il denaro
in cibo e sostenere l'agricoltura biologica e biodinamica.
Siamo abituati a vederlo in abbondanza sugli
scaffali e ad acquistarlo attraverso un semplice
scambio di denaro: parliamo del cibo. Ciò che forse,
spesso, non consideriamo è il fatto che dietro a
ogni alimento c'è un sistema di distribuzione e
trasformazione e che il settore agricolo è sempre
più sofferente sul piano economico, a causa del
mancato riconoscimento di un giusto prezzo agli
agricoltori per i loro prodotti.
A proposito di Sovranità Alimentare
Il cibo, infatti, è sempre il prodotto di una comu-
nità: nessuno se lo produce da solo e avremo un
futuro, come produttori, distributori o consuma-
tori, solo considerandoci facenti parte di un unico
insieme, di una COMUNITÀ DEL CIBO. È questo
il significato che NaturaSì intende dare al concetto
di Sovranità Alimentare. Negli ultimi trent'anni
in Italia sono stati abbandonati quattro milioni di
ettari di terra coltivata su sedici e il Bel Paese, re-
gno del pane, della pizza e della pasta, dipende per
oltre metà del suo fabbisogno di grano dall'estero:
una situazione che, con la crisi internazionale, si è
fatta ancora più pesante. Questo vuol dire che oggi
non abbiamo più la certezza del cibo che potremo
trovare domani sugli scaffali dei negozi.
E che se non troviamo, oggi, un modo per aiutare
l'agricoltura la sicurezza del cibo potrebbe essere
messa seriamente in discussione.
14 Approfondimento
Sostenere l'agricoltura
per garantire il cibo del futuro
Se guardiamo al mondo della produzione agricola
ci troviamo di fronte a un comparto sempre più in
crisi dal punto di vista finanziario. L'agricoltura,
per sua natura, richiede un impegno finanziario
che vede un ritorno dopo molto tempo. Il contadi-
no necessita di investire non solo nei terreni, nelle
strutture e nelle attrezzature, ma pure nelle lavo-
razioni, nel seme, nella concimazione, nel mante-
nimento della coltivazione e infine nella raccolta,
pulizia e stoccaggio. Questo vuol dire che il pane
che oggi vediamo sullo scaffale del negozio è sta-
to fatto con il grano seminato almeno un anno e
mezzo prima: in tutto questo tempo l'agricoltore si
carica dell'esposizione finanziaria. Ma se vogliamo
quel pane, fatto in un modo che preserva e vivi-
fica la terra, la responsabilità non è solo di chi lo
produce, ma anche di chi lo commercializza e di chi
lo consuma. Per questo noi siamo, consapevoli o no,
una comunità del cibo. E la responsabilità di quel
pane e di quel grano è quindi di tutti noi che siamo
chiamati a sostenere chi garantisce il cibo e la cura
del suolo, cominciando a pensare oggi al cibo di
domani.
Il nuovo prestito obbligazionario
Per questo abbiamo pensato di coinvolgere consu-
messaggio promozionale